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Tag: fratelli e laici

Dopo l’Assemblea marista di Malaga

Dopo l’Assemblea marista di Malaga

Dal 26 al 28 marzo abbiamo vissuto l’assemblea di Fratelli e Laici della Provincia marista della Mediterranea. Sappiamo già che la prossima avrà un nuovo nome e nuovi volti, perchè siamo ormai orientati verso una “confluenza” ampia con le altre 2 province mariste della Spagna. Ma questo momento di condivisione e di costruzione del futuro ha meritato proprio tutta la grande attesa e partecipazione che abbiamo sperimentato in questi giorni.

Anche i numeri parlano eloquentemente, quasi 30 fratelli maristi e più di 70 laici, provenienti da Spagna, Italia, Libano e Siria. Uno sforzo organizzativo grande e un lavoro di preparazione che ha consentito un perfetto susseguirsi di momenti di incontro, riflessione, scambio, esperienza e condivisione. Anche la condivisione delle lingue, segno della nostra diversità e ricchezza di sfumature, ci ricordava come la parola debba essere sempre ascoltata con attenzione (e soprattutto per gli interventi dei nostri amici libanesi e siriani, tradotta e valorizzata).

Bella anche la presenza di Fratelli delle Scuole Cristiane (da diversi anni possiamo contare sull’esperienza di comunità intercongregazionali come quella di Melilla e di Bonanza), di persone della provincia marista dell’Hermitage (Francia e Cataluña), e dei due provinciali della zona Iberica e Compostela (con le quali “confluiremo” a partire dal 2028).

Lo scopo dell’assemblea era molto pratico e il programma davvero intenso; lavorare sulle priorità da affrontare nei prossimi 3 anni, fino al 2028. Si poteva risolvere il tutto con una serie di interventi, relazioni e qualche votazione; ma non è proprio nel nostro stile. Così abbiamo dedicato il giusto tempo a momenti di riflessione, di preghiera, di scambio, di ascolto degli altri. Proprio l’ascolto si è poi esteso, nella mattinata del 27, a diverse realtà attuali, alcune anche abbastanza distanti, almeno apparentemente, dai nostri sentieri.

Ci siamo così suddivisi in diversi gruppi per ascoltare direttamente lavoratori di opere sociali, utenti con vari gradi di disabilità e i loro familiari, scuole di frontiera, realtà cristiane un po` fuori dai nostri itinerari (la comunità evangelica di Malaga), alunni e docenti… a tutti abbiamo chiesto “cosa vi aspettate da noi maristi”, una piccola provocazione che ha obbligato tutti a ricollocare il nostro impegno non solo nel solco della tradizione, ma in quel percorso che sarebbe sicuramente piaciuto a san Marcellino, che voleva i suoi fratelli a disposzione delle emergenze della sua epoca.

Oggi il mondo marista è formato soprattutto dai laici e gran parte del lavoro affrontato in questi giorni ha dato prova della qualità e della partecipazione di tutti per costruire un futuro in linea con il nostro passato, i nostri valori, ma attento alle nuove chiamate che la vita presenta ogni giorno. Interessante notare anche la grande presenza di opere sociali (per l’Italia avevamo il Ciao, i 5 pani e due pesci di Cesano…) che si affiancano alle scuole; si educa con lo stile marista sui banchi di classe e nelle case famiglia, nei collegi docenti e con i migranti.

Nella mattinata di venerdì siamo quindi passati ad elaborare le priorità sulle quali lavorare nel prossimo piano triennale; prima esplicitandole e condividendole in piccoli gruppi e poi lavorando insieme, come assemblea, stabilendo una sorta di scaletta operativa. Il lavoro verrà poi definito dal Consiglio Provinciale, a giugno, per essere pronto con l’avvio del nuovo anno. Lo slogan dell’incontro ci aiuta a raccogliere tutti gli sforzi realizzati in questi giorni, per essere davvero dei fiumi di “buone notizie” per i nostri tanti ambienti educativi.

Ecco una carrellata di immagini di questi giorni – Album fotografico dell’Assemblea

Fratelli e laici, si riparte con il ritiro insieme

Fratelli e laici, si riparte con il ritiro insieme

Due giorni di ritiro tra le montagne care a s.Francesco, nel fresco della natura umbra, tra boschi di quercia e di faggio, con un gruppo di amici affiatati che riprendono, dopo gli anni della pandemia, un appuntamento che viene da lontano. Questa la cornice del ritiro fratelli e laici di questo agosto 2022 nel Comune di Polino (TN).

Un piccolo gruppo proveniente da Giugliano (come al solito il gruppo più consistente, erano presenti in 7 persone!), una docente da Roma e due fratelli maristi, giunti da Roma e Siracusa; un tema scelto a suo tempo dall’equipe di animazione fratelli e laici: ascoltare il grido degli ultimi… tema che ben si innestava sullo slogan già proposto a tutte le scuole mariste della provincia per lo scorso anno scolastico: Ascolta.

L’ambiente semplice e casalingo, la conoscenza reciproca e la vicinanza di luoghi suggestivi dei boschi dell’Umbria, ci hanno certamente aiutato. Al mattino il risveglio era favorito dagli interventi di Antonella e le sue proposte di uno yoga dolce e a misura delle nostre povere ossa; poi alcuni interventi che fr. Giorgio ha condiviso con i partecipanti, a partire dall’esperienza della comunità di Siracusa.

Un momento per entrare nel tema dell’ascolto e poi uno più specifico legato all’ascolto della sofferenza, del grido di quei poveri “che avremo sempre con noi”, con lo stile di Marcellino, che non si è certo fermato solo all’emergenza educativa ma si era già dedicato a tamponare altre situazioni critiche del suo tempo, gli anziani abbandonati, i bambini con difficoltà sensoriali…

Ogni giorno ci siamo ritagliati una sosta per un momento di preghiera nella piccola e suggestiva cappellina immersa nel bosco, avvolta di edera e silenzio.

E nel pomeriggio di sabato, sotto una pioggia attesa e rinfrescante, una condivisione concreta sull’esperienza di ascolto e di intervento a favore degli ultimi così come viene vissuta nella particolare comunità e missione di Siracusa, un valido esempio di condivisione tra fratelli e laici, uomini e donne, giovani e … diversamente giovani.

A conti fatti un’esperienza breve, ma significativa, concentrata e speriamo utile per poter dare il giusto slancio per un nuovo anno comunitario che sta ripartendo. La presenza di fr. Roberto, che si trasferisce proprio in questi giorni da Roma a Giugliano assumeva quasi un senso di continuità e di garanzia di impegno, nel rispondere alle tante richieste che la vita ogni giorno ci propone e che spesso vanno ben oltre la routine e le prevedibili esigenze d’ufficio.

In filigrana abbiamo seguito anche l’esperienza di Giona, un “professionista” della fede, profeta doc, ma anche profondamente umano e limitato, convinto che l’adesione alla missione sia determinata una volta per tutte e diventi, così, immutabile e standard. Ma la vita ci propone ben altri standard, i cambi di rotta sono suggeriti dalla stessa capacità di ascolto di Dio, che dovrebbe poi diventare un modello da seguire per tutti noi.

Ci siamo lasciati con la speranza di riannodare le fila del discorso, interrotto come tanti altri dalle pastoie della pandemia. Contiamo pertanto di poter ripetere anche nei prossimi anni, coinvolgendo le diverse realtà mariste, questo cammino di condivisione e di fraternità.

E naturalmente, per chi vuole assaporare, almeno con gli occhi, i luoghi belli che abbiamo toccato con mano, ecco alcune foto che ci siamo regalati gli uni gli altri.