Sfogliato da
Tag: ritiro

Un ritiro ad alta quota

Un ritiro ad alta quota

Da numerosi anni la nostra provincia mediterranea organizza dei ritiri nella splendida cornice di Entracque, la casa marista situata nel parco delle Alpi Marittime. Il ritiro annuale si è svolto dal lunedì 17 fino al sabato 22 luglio, con la presenza di numerosi fratelli italiani e spagnoli. A dirigere questo momento intenso di vita fraterna, riflessione e preghiera, è stato il fr. Josep Maria Soteras, consigliere generale, ben contento di poter rinfrescare il suo italiano in questa cornice di famiglia, ma non solo la lingua, viste le temperature che in questi giorni stanno attanagliando soprattutto l’Italia centro e sud. Qualcuno, che veniva dalla lontana Sicilia, raccontava che alla partenza il termometro locale segnava già 40 gradi!

Poter vivere una parentesi spirituale e profondamente umana in questo ambiente è stato per tutti un momento speciale. Così come speciale l’argomento proposto da fr. Soteras, esperto biblista e profondo conoscitore delle dinamiche che hanno portato all’elaborazione degli ultimi documenti maristi, soprattutto la Regola di vita.

Il tema ha ruotato tutto intorno alla specialissima comunità di Betania, un argomento di solito poco esplorato negli incontri e nelle trattazioni. Ma è stato una sorpresa per tutti poter leggere con calma, attenzione e approfondimento questi passi che parlano di una comunità centrata sul messia ma in modo singolarmente diverso dagli apostoli, dai parenti e dai curiosi. Temi stimolanti e di concreta applicazione.

Abbiamo vissuto queste giornate con grande semplicità, approfittando spesso di qualche passeggiata nelle vicinanze, lungo il fiume Gesso, il ponte di legno che balla (un must di Entracque!), la diga, i tanti sentieri che si diramano nel verde… Un giorno intero è stato poi dedicato al “deserto” e alcuni si sono diretti in posti magnifici, piccoli santuari della memoria, come il rifugio Genova o il lago del Vej del Buc.

Sono momenti preziosi nella vita di ogni persona per rimettersi in contatto con la Vita, il senso delle cose, la serenità e l’originalità delle proposte.

Fratelli e laici, si riparte con il ritiro insieme

Fratelli e laici, si riparte con il ritiro insieme

Due giorni di ritiro tra le montagne care a s.Francesco, nel fresco della natura umbra, tra boschi di quercia e di faggio, con un gruppo di amici affiatati che riprendono, dopo gli anni della pandemia, un appuntamento che viene da lontano. Questa la cornice del ritiro fratelli e laici di questo agosto 2022 nel Comune di Polino (TN).

Un piccolo gruppo proveniente da Giugliano (come al solito il gruppo più consistente, erano presenti in 7 persone!), una docente da Roma e due fratelli maristi, giunti da Roma e Siracusa; un tema scelto a suo tempo dall’equipe di animazione fratelli e laici: ascoltare il grido degli ultimi… tema che ben si innestava sullo slogan già proposto a tutte le scuole mariste della provincia per lo scorso anno scolastico: Ascolta.

L’ambiente semplice e casalingo, la conoscenza reciproca e la vicinanza di luoghi suggestivi dei boschi dell’Umbria, ci hanno certamente aiutato. Al mattino il risveglio era favorito dagli interventi di Antonella e le sue proposte di uno yoga dolce e a misura delle nostre povere ossa; poi alcuni interventi che fr. Giorgio ha condiviso con i partecipanti, a partire dall’esperienza della comunità di Siracusa.

Un momento per entrare nel tema dell’ascolto e poi uno più specifico legato all’ascolto della sofferenza, del grido di quei poveri “che avremo sempre con noi”, con lo stile di Marcellino, che non si è certo fermato solo all’emergenza educativa ma si era già dedicato a tamponare altre situazioni critiche del suo tempo, gli anziani abbandonati, i bambini con difficoltà sensoriali…

Ogni giorno ci siamo ritagliati una sosta per un momento di preghiera nella piccola e suggestiva cappellina immersa nel bosco, avvolta di edera e silenzio.

E nel pomeriggio di sabato, sotto una pioggia attesa e rinfrescante, una condivisione concreta sull’esperienza di ascolto e di intervento a favore degli ultimi così come viene vissuta nella particolare comunità e missione di Siracusa, un valido esempio di condivisione tra fratelli e laici, uomini e donne, giovani e … diversamente giovani.

A conti fatti un’esperienza breve, ma significativa, concentrata e speriamo utile per poter dare il giusto slancio per un nuovo anno comunitario che sta ripartendo. La presenza di fr. Roberto, che si trasferisce proprio in questi giorni da Roma a Giugliano assumeva quasi un senso di continuità e di garanzia di impegno, nel rispondere alle tante richieste che la vita ogni giorno ci propone e che spesso vanno ben oltre la routine e le prevedibili esigenze d’ufficio.

In filigrana abbiamo seguito anche l’esperienza di Giona, un “professionista” della fede, profeta doc, ma anche profondamente umano e limitato, convinto che l’adesione alla missione sia determinata una volta per tutte e diventi, così, immutabile e standard. Ma la vita ci propone ben altri standard, i cambi di rotta sono suggeriti dalla stessa capacità di ascolto di Dio, che dovrebbe poi diventare un modello da seguire per tutti noi.

Ci siamo lasciati con la speranza di riannodare le fila del discorso, interrotto come tanti altri dalle pastoie della pandemia. Contiamo pertanto di poter ripetere anche nei prossimi anni, coinvolgendo le diverse realtà mariste, questo cammino di condivisione e di fraternità.

E naturalmente, per chi vuole assaporare, almeno con gli occhi, i luoghi belli che abbiamo toccato con mano, ecco alcune foto che ci siamo regalati gli uni gli altri.