Scuola marista online: sfida raccolta, ma poi?
Tempo di coronavirus, di quarantena e di rapidi cambiamenti. A Cesano sono ormai passate 6 settimane dalla chiusura della scuola, a Genova poco meno, idem per Roma e Giugliano. Inutile dirlo, la scuola sta cambiando e cambierà, non solo per questa chiusura forzata ma per tutto il fermento che sta innescando.
Tutti abbiamo assistito alla rapida risposta dei nostri docenti per continuare a fornire un sostegno efficace ai ragazzi e alle famiglie. Diciamolo pure che le nostre scuole erano già preparate. Da un paio di anni tutti i docenti sono stati formati e preparati alla didattica online, ci siamo dotati di una piattaforma digitale di alto profilo; tutti gli alunni e insegnanti dispongono da tempo di un account Microsoft che consente l’utilizzo di tutto il pacchetto di Office365. Oltre al Registro elettronico che le nostre scuole utilizzano da quasi 10 anni, abbiamo sperimentato varie soluzioni per la didattica a distanza, dalle piattaforme di Aulavirtuale (inizialmente basate su Moodle) all’attuale scenario che consente, mediante Teams di offrire strumenti affidabili non solo per inviare e ricevere compiti (la didattica è altra cosa!) ma per erogare lezioni, dare e ricevere feedback dagli alunni e dalle classi.
In questi giorni è tutto un fermento di iniziative, di calendari online e di “normale” prosecuzione dell’attività didattica (provate a curiosare sul sito di Cesano per toccare con mano la loro attività, o su quello di Giugliano per vedere come anche la primaria è coinvolta). Perché la scuola che offriamo alle famiglie è una cosa seria e va fatta con cuore e professionalità.
E forse tra le tante notizie di questi giorni, nessuno ne sta parlando. Eppure chi conosce bene la situazione di tante scuole statali, una bella differenza la riscontra: ritardi, difficoltà, scelte un po’ improvvisate…
Vengono emanati a tamburo battente decreti, rinvii, novità, precisazioni per i lavoratori, i contributi. Ma per la scuola paritaria che tra non molto dovrà fare i conti con i bilanci, le cose non sono facili.
Raccogliamo la provocazione e la sfida di sr.Monia, da sempre in prima fila sul tema del diritto di apprendere che ancora non è garantito nella nostra Italia. Le scuole paritarie, come le nostre, che fanno risparmiare allo stato circa 6 miliardi all’anno, a fronte di poche briciole di contributi ricevuti, rischieranno tra non molto la paralisi operativa. Ecco allora la proposta forte di inserire anche la scuola libera nel panorama dei decreti del Cura Italia: la proposta è semplicissima: Detraibilità integrale delle rette versate dalle famiglie nei mesi di chiusura delle scuole causa Coronavirus
Vi invitiamo a visitare la pagina di questa petizione, di approfondire i contenuti della richiesta e di diffondere presso i vostri amici, famiglie e scuole, questa iniziativa di libertà, resa più urgente dalla crisi del coronavirus.