I primi 6 anni maristi a Siracusa
Nella mattina del 6 ottobre erano cominciati a circolare sui social maristi un paio di video, che ricordavano un anniversario speciale, poi, veloci, sono arrivati numerosi altri contatti, i like, gli auguri di circostanza.
Ne siamo rimasti sorpresi anche noi della comunità di Siracusa, visto che gli impegni della giornata avevano già preso il sopravvento sulle celebrazioni, considerato che proprio nella preghiera del mattino avevamo ricordato in semplicità questo sesto compleanno per i maristi di Siracusa.
Negli annali della comunità abbiamo rintracciato le poche parole di fr. Onorino, che ricordava il suo arrivo:
Giovedì 6 ottobre 2016
Ore 9,30 arrivo a Siracusa. Chiedo se è questa la stazione buona o se ce n’è un’altra e il ferroviere mi risponde: “Guardi, i binari finiscono qui, più avanti non si va”.
E dopo i colloqui col vescovo, la ricerca di un luogo dove sistemarsi, qualche idea su cosa fare, nel giro di poche settimane questo progetto nato sull’onda dell’entusiasmo per il bicentenario del sogno di Marcellino Champagnat ha cominciato poco alla volta a diventare realtà.
Naturalmente tutto questo è stato possibile soprattutto grazie alle persone: subito dopo fr. Onorino (Italia) e Br. Michael (dall’Australia) sono arrivati i giovani laici Gabriel (dal Brasile) e Mario (dal Cile), nell’estate successiva è giunto anche fr Ricardo (dal Venezuela, ma passando dalla Cina e dalle Filippine!) e poi, nello stile dell’esperienza Lavalla200>, aperta a tutti quanti, ecco arrivare le prime presenze femminili, Rosa (dalla Spagna) e pochi mesi dopo anche Nina (dal Brasile). Quanta vita nella comunità, prima sistemata un po’ alla buona presso la Caritas e poi in un appartamento nel cuore del quartiere in cui sorge anche il Ciao.
Man mano che la comunità diventava più interculturale e variegata, prendeva corpo anche la missione. Inizialmente si è cercato di capire come poter essere al fianco dei minori migranti, andando a visitare i centri di accoglienza, le strutture e le associazioni che già erano coinvolte in questo settore. La collaborazione è stata intensa e fruttuosa, tante le persone di buona volontà che ci hanno aiutato. Poco alla volta si è realizzato il progetto del CIAO, un centro che ora sembra un elemento necessario e utilissimo per il territorio, ma che ancora non aveva precedenti; un luogo aperto ai migranti, alle associazioni, alle persone, luogo di incontro, di formazione, di aiuto, di studio dell’italiano, di proposte molteplici.
E da questa realtà sono poi scaturite altre iniziative e ci siamo resi conto di altre necessità. Come quella di offrire ai giovani migranti strumenti concreti per avviare l’integrazione nella società italiana, a partire dall’accoglienza in una casa, un aiuto diretto per le spese e le necessità di chi inizia un lavoro o deve terminare gli studi: nasce così il progetto degli Alloggi per l’autonomia, che ora conta 3 appartamenti e una dozzina di ospiti. E il Ciao continua ad ampliare l’offerta di aiuto per i migranti del territorio: doposcuola per i bambini, aiuto per conseguire la patente di guida, il gettonatissimo servizio di consulenza legale…
Intanto la nostra presenza deve fare i conti, come tutti, con la pandemia; quindi attività ridotte e chiusure forzate; aggiungiamoci pure le difficoltà politiche italiane con conseguenti scelte di chiusura e di confusione normativa. Ma si partecipa ugualmente all’impegno locale, qualcuno diventa volontario della Croce Rossa, si entra come partner in progetti di aiuto, si sfruttano gli spazi aperti per offrire ai bambini la possibilità di campi estivi.
Il tempo passa e la Comunità, come un albero, cambia alcune foglie; nel 2019, dopo 3 anni, fr. Onorino termina il suo impegno, arriva fr. Giorgio, poi Gabriel e Mario ci lasciano per altre esperienze. Anche Rosa finisce la sua esperienza nel 2020 (e continua come laica marista a Cuba), ma subito arriva forza nuova, con Kike (dalla Spagna). L’ultima partenza, dopo le fatiche del campo estivo di luglio 2022 è quella di Nina che dopo quasi 4 anni torna in Brasile. E proprio come regalo dei 6 anni è in arrivo un altro laico marista da Cordoba, Juan Antonio. L’albero continua a crescere e affronta le nuove situazioni con la flessibilità che la vita ci chiede.
Il percorso che ci ha condotti fin qui segna già una direzione chiara, come maristi è bello sentirsi accompagnati da tanti, alunni, famiglie, laici, fratelli… che ci sostengono in questo impegno e chissà, se qualche lettore curioso volesse condividere con noi parte di questo impegno, le possibilità non mancano. Vi aspettiamo!